24/09/2011 - Quella del Dott. Silvio Buzzi è una storia tristemente italica. Il nome di Buzzi era legato al Crm197, un derivato della tossina difterica in grado, secondo le sue analisi, di bloccare l'avanzata di determinati tipi di tumore, e in alcuni casi di farli scomparire. Le ricerche del ravennate, iniziate oltre trent'anni fa lontano dai tradizionali circuiti accademici, erano state pubblicate su riviste scientifiche internazionali come "The Lancet", "Cancer Research", "Cancer Immunology Immunotherapy e Therapy", "American Association for Cancer Research". Chi lo ha conosciuto lo descrive un gentiluomo d'altri tempi, il Dott. Buzzi. La sua scoperta risale al 1970, e prima di diventare una celebrità italiana, sulla scia però delle scoperte del Prof. Di Bella, lo era dovuto diventare all'estero, come in Giappone, dove lo veneravano. Molta gente è riuscita a guarire grazie alla sua scoperta e questo anche in Italia, fino a che improvvisamente qualcuno ha stoppato i test, si perché il nostro paese è sempre molto ingeneroso con chi merita onori…e viceversa…Lui non aveva minimamente battuto ciglio, rifiutandosi persino di brevettare la molecola che aveva scoperto, rinunciando a una montagna di soldi. La famiglia Buzzi ha dato vita alla Fondazione Silvio Buzzi che oggi, con enorme successo, donando speranza a milioni di malati, continua le proprie ricerche in Giappone, con sperimentazioni e studi all’avanguardia.