FONDAZIONE SILVIO BUZZI

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Ricerca sul cancro - CRM197 - Fondazione Silvio Buzzi

Rendiconto Assemblea Fondazione Silvio Buzzi 2016

Stato dell’arte sui trial basati su CRM197: le applicazioni studiate da Silvio Buzzi per la molecola CRM197 sono due: quella cardiovascolare e quella oncologica. L’utilizzo cardiovascolare, per il quale Silvio Buzzi aveva predisposto un protocollo già sottoposto nel 2009 all’Istituto Superiore di Sanità, valutato positivamente anche se con qualche rilievo, non ha ancora trovato alcuna applicazione benchè, nonostante i grandi progressi fatti dalla medicina e dalle terapie chirurgiche o comunque invasive, le malattie legate alla placca aterosclerotica (ictus e infarto) restino la prima causa di invalidità e mortalità a livello mondiale. L’interesse mostrato da più centri di ricerca si è sempre scontrato con la mancanza delle risorse finanziarie necessarie: problema che resta ancora insoluto. Per quanto riguarda l’impiego della molecola in oncologia si è lentamente sviluppata una pista legata all’Istituto Mario Negri (Milano), già in essere a livello embrionale lo scorso anno. Nell’aprile 2016 è avvenuto un incontro tra il Dr.D’incalci dell’Istituto Negri (oncologo ed immunologo di fama internazionale e membro del comitato etico dell’omonima Fondazione Buzzi, legata a Unicem spa, che si occupa di mesotelioma) e alcuni rappresentanti della nostra Fondazione. Dall’incontro è emersa l’inefficacia sempre più conclamata delle chemioterapie nei confronti di certi tumori (come quello ovarico e molti tipi di tumori cerebrali), che invece, secondo la casistica esistente, sembrano rispondere in modo piuttosto soddisfacente al CRM197. Si è parlato della possibilità dell’organizzazione di un trial pilota, per il quale ci è stato richiesto di elaborare una sintesi di protocollo, mirato ad una delle forme oncologiche più resistenti nei confronti delle chemioterapie e responsiva invece al CRM197.

Il mondo apre sempre più al CRM197 in oncologia: consultando il Clinical trial.gov (il più importante registro internazionale dove vengono inseriti i trials attivati e i risultati raggiunti) si può vedere che, attualmente, i trials attivi con impiego oncologico di CRM197 sono tre. In particolare è in corso una sperimentazione su tumori dello stomaco, seno e colon-retto metastatici; nata a Taiwan ora è portata avanti anche negli Stati Uniti (Texas e Ohio); in Florida è attiva una sperimentazione sul mieloma multiplo; mentre su forme tumorali gastrointestinali, sempre metastatiche, è in fase di reclutamento un trial che coinvolge Taiwan, Thailandia, Hong Kong. I colleghi giapponesi dello staff del Prof. Mekada fanno riferimento ad un altro registro internazionale, nato proprio in estremo oriente. Le sperimentazioni attive fino a pochi mesi fa erano le due note: carcinoma ovarico avanzato e tumore gastrico, entrambe in fase II (non più solo valutazione della “safety” della molecola, ma anche efficacia). I risultati positivi ottenuti nella prima fase hanno indotto ad allargare il target dei pazienti arruolati e ciò, purtroppo, ha determinato un anticipato esaurimento delle risorse finanziarie. Pertanto, queste due sperimentazioni cliniche sono al momento in stand by visto che, in Giappone, i finanziamenti sono stati erogati solo da enti non profit e non da grandi aziende commerciali. Intanto anche in Giappone l’applicazione del CRM197 in oncologia si è allargata ed è proprio del mese di luglio 2016 la pubblicazione su Anticancer Research (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27354636#) di un ulteriore lavoro del team giapponese, stavolta diretto dal Dr. Shingo Miyamoto, sugli effetti altamente positivi del CRM197 iniettato endovena nel cancro al seno del tipo triplo negativo (cioè che, per assenza di una serie di recettori, non risponde alle varie linee di chemioterapia). Al momento si tratta di uno studio preclinico ma esistono già fondi stanziati da destinare ad un trial clinico che partirà, verosimilmente, entro l’anno. In Italia, anche se non esistono sperimentazioni ufficiali, ci sono persone che continuano a curarsi con CRM197, specialmente nei casi in cui le terapie convenzionali non hanno avuto effetto positivo. Spiccano alcuni casi nuovi, come quello di un giovane che, affetto da una forma oncologica molto aggressiva del pavimento del cavo orale e tentate inutilmente le chemioterapie compatibili, ha avuto un miglioramento sorprendente in seguito alla vaccinazione con CRM197 (maggiore benessere fisico dimostrato dalla sospensione della somministrazione di morfina per attenuare i dolori e della bombola dell’ossigeno, miglioramento degli esami clinici con notevole riduzione delle masse, evidente reazione del sistema immunitario rilevabile dalla sensibile variazione dei valori ematici). Vi sono poi casi “vecchi”che testimoniano la validità della terapia, a volte, anche nel lungo termine come quello di una giovane signora che, nel 2010, affetta da carcinoma ovarico metastatico, aveva avuto una prognosi di pochi mesi. Oggi è viva e sta bene, gli esami di routine non segnalano ripresa di malattia.. E’ un grande rammarico pensare che anche tante altre persone avrebbero potuto avere l’opportunità di provare il CRM197 magari avendo qualche beneficio in termini di benessere fisico e prolungamento della vita o, addirittura, una possibilità di guarigione. Giusta a questo proposito l’osservazione del socio fondatore Andrea Gardini: “ Bello potere dire di avere salvato qualcuno. Ma dobbiamo chiederci perché non siamo riusciti a salvarne molti di più”.

La petizione: come molti sanno, da alcuni mesi è stata attivata, su iniziativa del socio fondatore Diego Rubboli, una petizione per sensibilizzare il nuovo Sindaco di Ravenna De Pascale nei confronti delle sperimentazioni cliniche basate su CRM197. Siccome il Sindaco è anche la massima autorità sanitaria a livello locale e lo statuto dell’Ausl prevede che “ l’Azienda promuova e valorizzi la ricerca spontanea e indipendente...”, gli si chiede di adoperarsi perché venga considerata anche a Ravenna, nella culla dove l’idea era nata, la possibilità di attivare sperimentazioni con CRM197 in ambito oncologico e/o cardiovascolare, anche su piccola scala, con eventuali trials pilota per aprire poi la pista ad altri di più ampio respiro. La petizione ha riscontrato molto successo e riacceso interesse da parte di tante persone. Infatti non siamo più solo noi promotori della petizione a raccogliere firme, ma anche numerosi volontari (soci, non soci, anche persone non conosciute che hanno abbracciato la causa). Chi non vive a Ravenna può comunque contribuire firmando la versione “on line” attraverso il sito www.fondazionesilviobuzzi.org . La raccolta delle firme ha rivelato un grande interesse anche da parte dei giovani, anche sotto i 30 anni, molti dei quali non hanno conosciuto direttamente Silvio ma che, animati da un forte entusiasmo, si sono impegnati conseguendo anche la sottoscrizione di colui che poi è diventato Sindaco di Ravenna (De Pascale).

Tesseramento annuo volontario: dallo scorso anno è possibile, su base volontaria, sottoscrivere o rinnovare la tessera annua della Fondazione con un contributo minimo di 50€, per garantire alla Fondazione sostegno finanziario. E’ possibile per tutti ottenerla anche tramite bonifico (IT65 F0627 13100 CC 00000 97337), da segnalare all’indirizzo info@fondazionesilviobuzzi.org, insieme all’indicazione del domicilio a cui inviarla. La tessera vi verrà spedita direttamente a casa.

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