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Ricerca sul cancro - CRM197 - Fondazione Silvio Buzzi

Alcuni dati scientifici: Il CRM197 è una mutazione non tossica della Tossina Difterica.

Tossina Difterica, la molecola madre Le tossine batteriche sono sostanze prodotte dai batteri, che le producono solitamente non “per propria iniziativa”, ma quando vengono a loro volta parassitati da organismi ancora più piccoli. A cui vengono “asserviti”. La maggior parte di queste tossine può essere pericolosa per l’uomo. Di qualcuna si è trovato invece un possibile impiego terapeutico. Ma una soltanto, fra quelle note, è in grado di provocare in modo del tutto fisiologico l’attivazione del Sistema Immunitario: la Tossina Difterica. Essa ha un recettore naturale (cioè una molecola che consente un aggancio perfetto) sulle cellule dell’uomo e di altri mammiferi. Il recettore è chiamato HB-EGF. La Tossina Difterica è formata da due parti, o frammenti: 1. Frammento A o sub unità tossica: è quella che in natura rende velenosa la molecola,  bloccando la sintesi proteica indispensabile alla vita cellulare. 2. Frammento B o sub unità immunogena: è quella che in natura rende possibile l’ “aggancio” della TD alle cellule, tramite un incastro perfetto con il recettore HB-EGF. E’ anche quella che modifica le sembianze della cellula in modo tale che il Sistema Immunitario la riconosce come “non normale”, “non appartenente all’organismo” ( “non self”, si dice in Biologia) e di conseguenza l’attacca. CRM197 Il CRM197 ripete, quasi per intero, la struttura e il comportamento della TD. Fanno eccezione: una mutazione puntiforme in posizione 52 ; la perdita totale della tossicità. Origine del CRM197 e suo attuale utilizzo All’inizio degli anni ’70, un terzetto di studiosi dell’università di Harvard, guidati da un giapponese, adottarono un artificio che permise di ottenere un gran numero di tossine difteriche anomale. Lo scopo dello studio era di ottenere informazioni più esaurienti sulla tossina difterica e, in particolare, quali fossero le parti di molecola da cui dipendevano certe conseguenze. Il CRM197 figurava fra le molecole così ottenute: nella lunga catena di aminoacidi (componenti base di ogni proteina) che forma la Tossina Difterica, un aminoacido, per la precisione quello che occupa il cinquantaduesimo posto, è sostituito da un altro aminoacido; per il resto la catena è identica. Questa semplice, unica differenza (“mutazione”) porta alla completa perdita della tossicità, mentre rimane invariato il potere di aggancio alle cellule e la capacità di stimolare il sistema immunitario. Attualmente, ad oltre 30 anni dalla sua creazione, il CRM197 è entrato nella farmacopea vigente unicamente come adiuvante immunologico: in pratica lo si usa per rendere più immunostimolanti molti vaccini della prima infanzia, che di per sé sarebbero invece abbastanza deboli. A tutt’oggi milioni di bambini sono stati vaccinati nel mondo, con ottimo successo, usando coniugati con CRM197 (si intende per coniugato una sostanza artificiosamente legata ad un’altra, che ne aumenta l’efficacia). Per questa ragione il CRM197 non può essere considerato a pieno titolo un prodotto di nuova istituzione . Silvio Buzzi, con i suoi studi, ha messo in luce due importanti applicazioni terapeutiche del CRM197:
  • Il CRM197 può inibire specificamente l’attività mitogena tumorale (cioè la moltiplicazione delle cellule neoplastiche) e ottiene l’inibizione della crescita dei tumori anche in completa assenza di un sistema immunitario attivo .
  • Il CRM197, inoltre,  potrebbe anche attirare il sistema immunitario contro la moltiplicazione delle cellule muscolari lisce della placca aterosclerotica, portando alla riduzione dimensionale di questa patologica entità.

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